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Intorno al XV secolo nella Valle genovese del Leira nasceva la manifattura della carta, favorita dalla presenza di torrenti utili a produrre l’energia che attivava le grandi ruote motrici.
Per tutto il Cinquecento, la carta che si consumava in Europa era italiana e le zone del genovesato di Voltri e Mele – bagnate dal torrente Leira – divennero famose in tutto il mondo. Resero celebre la Repubblica di Genova per le particolari caratteristiche della carta prodotta: difficilmente attaccabile da insetti, era preziosa per le cancellerie delle case reali di Spagna, Portogallo e Inghilterra.
Alcuni mercanti alla fine del XVI secolo scrivevano: “In Europa altra carta non s’adopra che quella de’ Genovesi”, a testimonianza del grande splendore che la manifattura cartaria genovese aveva raggiunto tra i secoli XVI e XVIII. Questo fu il periodo in cui la Superba, come era chiamata Genova, divenne il principale polo cartario dell’Europa di allora.
Nel XVIII secolo – quando ancora la carta si fabbricava a mano foglio per foglio a partire da fibre tessili come canapa e lino – questi splendidi territori potevano contare circa 100 cartiere.
Poi, l’avvento della rivoluzione industriale e delle macchine a vapore segnò l’inizio della decadenza dell’industria cartaria in questa zona: l’acqua, che era stata indispensabile per il funzionamento dei macchinari, fu soppiantata da nuove fonti di energia e le cartiere vennero da allora installate in luoghi meno impervi delle stretti valli genovesi.
Inoltre, l’invenzione della macchina continua in piano (1789) e l’introduzione delle cellulose ottenute da corteccia arborea, segnarono la progressiva fine della fabbricazione foglio per foglio; e la perdita generale della qualità del prodotto.
Dopo la seconda guerra mondiale le cartiere della Val Leira erano solo 43 e spariranno nel giro di qualche decennio.
Oggi, ne restano solo due esempi all’interno del comune di Mele: uno a produzione industriale e l’altro il Museo della Carta di Mele, prima cartiera a produzione artigianale della Liguria.
Questa affascinate storia e le curiosità che accompagnano le tecniche artigiane per la produzione della carta a mano, vengono oggi illustrate all’interno del museo attraverso il percorso museale, i corsi per adulti e bambini, le attività didattiche per le scuole e la cartiera artigiana. con il museo, le sale dell’antico opificio del ‘700 tornano vive per raccontarne la storia e l’attenzione all’ambiente.